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Ki-Gallery




RE_CODE (ed.Marzo 2014)



Nell'ambito della Rassegna Ki-Video, a cura di Ivan Fassio e Fulvio Colangelo, la Ki-Gallery di Torino ha ospitato il progetto RE_CODE, proiezione dei sei video, con happening inaugurale.

Introdotto dalla curatela letteraria di Ivan Fassio, la serata ha visto la partecipazione del gruppo E_qui con il recente progetto ispirato a “Il Castello dei Destini Incrociati” di Calvino, in una relazione fra narrativa, convivialità e strutture ancestrali.

Durante la serata si è svolto un happening che, prendendo le mosse dai video promozionali girati per RE_CODE, ha coinvolto i partecipanti.

Durante l’evento sono stati prodotti una serie di manufatti che rimarranno come memoria fisica, ma l’iniziativa è stata sviluppata dai futuri visitatori seguendo le indicazioni dei video, proiettati in loop, proposti in permanenza fino all'11 Marzo.

Ki-gallery - via Giuseppe Mazzini 39, 10123 Torino

Happening di apertura il  5 marzo alle ore 19.00

La mostra avrà corso fino al 11 marzo 2014

http://gruppoequi.blogspot.it


(seguono un video di 3 minuti e alcune istantanee della presentazione)







Intesa in una plausibile accezione primigenia di difesa e di controllo su un luogo, la politica si è fondata sulla geografia. L'uomo ha marcato e descritto il territorio, strutturandolo in un universo dotato di senso e prendendone possesso fisico e mentale. 

Fonti originarie di individuazione, la creazione e l'imposizione di un nome sono atti di potere, di addomesticamento e di appropriazione dello spazio: definizione sta a delimitazione, proprio come denominazione sta a dominazione.

Colonizzando, le civiltà hanno prodotto linguaggio: una serie smisurata di segni, indicazioni, dichiarazioni. Limiti e confini: il mondo si è richiuso. L'animalità è annichilita, la cattività espansa e diffusa come un desiderio, un vezzo, una dipendenza. 

I simboli, nella loro opacità, hanno immortalato le tracce di queste tensioni. Come una lingua lesionata, ogni effigie riconoscibile e condivisibile nasconde la vibrazione dell'anelito, il sogno della libertà: dalle antiche decorazioni alle derive immaginifiche e simulatorie della tecnologia e della multimedialità.

Conscio di questo attrito, ogni creatore compie un percorso a ritroso, tentando di svolgere il finito, di dischiudere l'indiscusso, di convertire il convenzionale. Cambiando le regole e riformulando le soluzioni narrative, l'artista obbliga lo spettatore alla rielaborazione degli elementi basilari, degli anelli universali. La ricerca sarà assimilabile al gioco: caccia al tesoro, interpretazione dei tarocchi, battaglia navale... Il risultato convergerà inevitabilmente con la riscoperta dell'urgenza originaria, della necessità comunitaria, dell'iniziale volontà di comunicazione...

Ivan Fassio


















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